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Come vivere un matrimonio felice. Il fedele servizio della moglie del marito.

  • di NicoDemo
  • 9 mar 2015
  • Tempo di lettura: 16 min


Nella società moderna, è quasi passato di moda, l'evento tanto atteso del matrimonio, pochi sono davvero i saggi che decidono di sposarsi, arrampicandosi sugli specchi e dando colpa alla crisi, alla mancanza di lavoro, alle difficoltà che la società moderna propone, non si può fare di tutta l'erba un fascio, ci sono casi contrari che confermano la regola, ma molto spesso ci si fa scudo di queste situazioni, ma la realtà e tutt'altra, ci piace ancora essere cocchi di mamma, con tutte le comodità che accompagnano questo stile di vita e soprattutto, non abbiamo voglia di prenderci le nostre responsabilità, per questo nasce la convivenza, sinonimo di ribellione, vado via di casa perché questa situazione mi sta stretta, ma non mi sposo, perché non voglio responsabilità, però ho bisogno di chi mi cucina, di chi mi stira la roba, ho bisogno di una figura maschile che mi protegge, ho bisogno di essere accompagnata, ho bisogno di soldi per per poter campare; insomma alla fine la donna ha bisogno dell'uomo, l'uomo ha bisogno della donna, ma nessuno dei due si prende le proprie responsabilità e decide di sigillare l'amore con un patto e quindi col matrimonio.

Sta prendendo sempre più piede l'idea della convivenza, che secondo me, tutto esprime che vero amore, perché priva di responsabilità. Il matrimonio stesso esprime da parte di entrambi i coniugi, una responsabilità che serve a sostenere l'amore che c'è tra due persone. Nella convivenza questa responsabilità viene meno, e più che convivenza si parla di convenienza, oggi voglio stare con te, domani non ho nessun legame con te e posso andare via quando voglio. E cosi nascono le famiglie allargate, la mamma ad occidente ed il papà a ponente, i figli crescono con disagi, perché sentono ed avvertono una mancanza d'amore, e le radici della ribellione prendono sempre più piede e si propagano a macchia d'olio.

Ma tutto questo è nei piani di Dio? Dio ha insegnato questo?

Dio vede il matrimonio come un patto, o meglio il matrimonio è un patto davanti Dio

Genesi 2:24 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.

In questi versi Dio non ha detto perciò l'uomo o la donna lasceranno la casa dei propri genitori, per andare a vivere da soli o fare i propri comodi, o Dio non ha detto che si deve lasciare casa, per andare a vivere insieme ad altre persone e continuare la propria vita separata, Dio ha detto, lasciate la casa dei vostri genitori, per vivere insieme come se fosse una sola persona, una sola carne.

Essere una sola carne significa significa amare l'altro come se stesso, essere tutt'uno, se mi faccio del male, faccio del male anche alla mia lei e se lei si fa del male fa del male anche a me, ecco dove sta responsabilità del matrimonio, io posso anche decidere di farmi del male, ma la responsabilità del matrimonio sta proprio li, non mi faccio del male perché so che automaticamente farò del male anche alla mia lei o al mio lui. La gente non si sposa e preferisce convivere, per questo motivo, essere liberi di farsi del male o di fare quel che si pare, sapendo che non c'è nessun legame, nessun patto, quindi convivenza oggi vuol dire convenienza.

Con questa prefazione, non sto dicendo che vivere un matrimonio, significa stare sulla nuvoletta, senza problemi e che sposandosi i problemi si allontanano da te, la vita stessa ogni giorno, ci presenta delle situazioni, delle tempeste, dei test che dobbiamo affrontare, per questo il piano meraviglioso di Dio, del matrimonio. Il matrimonio, rappresenta l'espressione massima della deità di Dio e della sua Trinità, oggi il matrimonio deve essere visto, non come una vita vissuta tra due persone, ma il patto del matrimonio che Dio desidera, è che tra due persone deve esserci anche Lui, deve sempre esserci il marchio della Trinità, questo è il matrimonio perfetto, questo è il matrimonio in grado di sgridare la tempesta, che riesce a spostare le montagne e le avversità della vita, Dio ci incoraggia dicendoci, sposatevi ed io starò con voi, io mi sposerò con voi.

In Ecclesiaste 4:12 Dio dice: Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto.

Nella convivenza purtroppo Dio non c'è, non è un suo piano, non è un suo progetto e la corda e solo a due capi, se uno tenta di sopraffare l'altro, dall'altra parte non ci saranno due che gli terranno testa, ma sarai solo. Allora rovesciamo la medaglia e vediamo alla fine dove sta l'inganno, nel matrimonio o nella convivenza? Dove ci sono più responsabilità nel matrimonio con Dio dalla tua parte o nella convivenza, che un giorno rischi di rimanere da solo e con tutti i cocci e le conseguenze?

In ogni piano di Dio, c'è sempre da ricevere benedizioni, se sei nei piani di Dio, non starai mai solo, che tu possa attraversare tempeste, deserti, o tu stia camminando sulla terra promessa, tu non starai mai solo, perche Dio è con te e tu hai scelto i suoi piani per la tua vita.

Come si può comprendere, Dio ci mette sempre di fronte ad una scelta, i suoi piani o i tuoi?

Molte persone inizialmente, scelgono i piani di Dio, molta gente decide di sposarsi, ma durante il viaggio, sempre per scelta, decide di abbandonare il piano di Dio del matrimonio, per dare spazio ad altro, quali passioni, capricci, contese, causate da una mancanza di identità nel matrimonio, di ruolo o come molto spesso accade, i due non lasciano padre e madre alla loro casa, ma con il matrimonio, capita sempre un genitore, che invisibilmente, continua a vivere nella coppia, il genitore che continua a influenzare le scelte del proprio figlio all'interno della coppia, la maggior parte son le suocere. Non sono contro le suocere, anzi le benedico e benedico anche la mia, perché è meravigliosa e stupenda, ma quando una coppia giunge al matrimonio, come Dio ha ordinato, i genitori devono rigorosamente rimanere fuori, da ogni scelta, da ogni confidenza, da ogni problema, la corda è a tre capi e non a quattro; con la corda a quattro capi, stai andando incontro al divorzio, e divorzio e fallimento, dove c'è fallimento non c'è Dio.

Dio ha istituito il matrimonio, il patto del matrimonio, un alleanza, patto che letteralmente significa fare pace, essere in accordo tra persone, promessa, e come ogni accordo o patto o alleanze, è necessario il rispetto di esso ed ognuno ha i propri ruoli, che messi insieme creano quest'accordo, questa armonia.

Nel matrimonio, ognuno dei coniugi, ha un ruolo ben preciso, che deve portare all'interno di esso un armonia. Molti matrimoni, non vanno bene, molte persone arrivano al divorzio, per mancanza di questa armonia, per mancanza di pace, molto spesso interiore e soprattutto per non aver rispettato il proprio ruolo all'interno della coppia.

L'apostolo Paolo in Efesini 5: 22-33, fa un esempio chiaro degli atteggiamenti e dei compiti che entrambi i coniugi devono avere all'interno della coppia.

Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso. Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa. Ma d'altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.

I questi versi Dio stesso paragona il matrimonio, al patto tra Cristo e la sua chiesa. Ogni marito deve necessariamente trattare sua moglie, come Cristo ha trattato la sua chiesa, servendola in ogni cosa, benedirla, prendere i suoi pesi, morire per lei togliendo la sua sofferenza e portarla ai piedi della croce, il marito deve pregare per la moglie ogni giorno, farsi carico anche delle sue mancanze, Gesù non si è mai arrabbiato con la chiesa, Gesù non ha mai fatto violenza alla chiesa sia verbale che carnale, Gesù non ha mai giudicato la chiesa, Gesù ha sempre innalzato la chiesa, anche quando la chiesa gli ha voltato le spalle, Gesù ama la sua chiesa incostantemente, senza farsi influenzare dalle situazioni, cosi i mariti possano prender esempio e applicare questo comportamento con le proprie mogli.

I mariti devono amare le proprie mogli, devono trattarle come qualcosa di prezioso, perché in effetti loro sono molto preziose per noi. Pensate un po' che se non trattiamo bene le nostre mogli, Dio non ascolta le nostre preghiere, o meglio le nostre preghiere sono impedite e potremmo stare un eternità a pregare Dio affinché ci ascoltasse, ma se non trattiamo nostra moglie come un vaso delicato, Lui non ci ascolterà mai, lo dice Pietro in 1Pietro 3:7 Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch'esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.

E' necessario per il marito e per il bene della famiglia, trattare bene in ogni cosa la propria moglie, anche con il linguaggio, Gesù non hai mai urlato alla chiesa, non ha mai sbattuto pugni su tavoli, o sventolato cose per aria davanti alla sua chiesa, o sbattuto porte in faccia, se tu marito, hai fatto una cosa del genere, è ora che chiedi scusa a Dio per aver offeso la sua chiesa e pure a tua moglie. Paolo in Colossesi 3:19 dice: Mariti, amate le vostre mogli, e non v'inasprite contro di loro.

La classica e la più alta causa, staticamente parlando, dei divorzi è il tradimento, Dio nel suo patto matrimoniale, suggerisce di avere una sola moglie e un solo marito, che il di più è considerato adulterio, peccato. 1Corinzi 7:2-4 ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; lo stesso faccia la moglie verso il marito. La moglie non ha potere sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potere sul proprio corpo, ma la moglie.

La fedeltà alla propria moglie è necessaria affinché non siamo gli autori della rottura di un patto santo, in Malachia 2:14-15 il profeta dice: Eppure dite: «Perché?» Perché il SIGNORE è testimone fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale agisci slealmente, sebbene essa sia la tua compagna, la moglie alla quale sei legato da un patto. Ma, direte voi, non ce n'è uno che fece così? E tuttavia, lo Spirito rimase in lui. Ma perché quell'uno lo fece? Perché cercava la discendenza promessagli da Dio. Badate dunque al vostro spirito e nessuno agisca slealmente verso la moglie della sua giovinezza.

Chi commette adulterio nella coppia, non ha nessuna giustificazione, e dico nessuna. Il tradimento è una scelta ingiustificabile, che rompe il patto, rompe l'armonia e rompe la pace.

I mariti come le mogli, sono chiamati a vivere per tutta la vita insieme, il patto matrimoniale è per sempre, e nessun uomo osi separare ciò che Dio ha unito, lo dice Gesù nel Vangelo di Matteo 19:3-9 Dei farisei gli si avvicinarono per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito mandare via la propria moglie per un motivo qualsiasi?» Ed egli rispose loro: «Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi». Essi gli dissero: «Perché dunque Mosè comandò di scriverle un atto di ripudio e di mandarla via?» Gesù disse loro: «Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio».

I mariti si devono impegnare a prendere i pesi delle proprie mogli, i mariti devono imparare a confortare le proprie mogli, anche quando le situazioni pesano su entrambi, in 1Samuele 1:8 notiamo l'atteggiamento di un marito premuroso, Elcana, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Per te io non valgo forse più di dieci figli?»

Noi mariti, dobbiamo far notare la nostra presenza, dobbiamo essere di riferimento e non possiamo vacillare davanti a loro, non sto dicendo che dobbiamo farci notare come super eroi, ma sto proponendo ai mariti, di portare sia i propri pesi che quelli della moglie a Cristo.

L'atteggiamento premuroso del marito è fondamentale per una donna, la saggezza di una moglie è molto preziosa per noi uomini e mariti per questo è necessario anche ascoltarle e confidare in loro.

E' vero che la moglie per un uomo ha un'importanza incredibile e di valore, ma non deve essere sostituita ne paragonata all'amore che un marito ha per Cristo, anzi Gesù in merito da due semplici consigli, dove anche le mogli ne traggono vantaggio.

Matteo 19:29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna.

Il lasciare moglie qui non si intende divorziare ovviamente, ma si intende dedicare del tempo a Dio, per la chiesa, per il lavoro del Regno di Dio e non trascurare la moglie per fare altro, tipo stazionare davanti al bar, o andare a giocare a calcetto, o palestra.

Stesso discorso vale per il verso in Luca 14:26 Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo, dove per odio si intende, l'amore per le cose vane, futili e non apportano nessun beneficio a stessi e alla famiglia, come possono essere legami tipo il gioco d'azzardo, la pornografia, la lussuria, gli hobby, insomma attitudini che recano solo piacere personale.

Per tirare le somme su tutto quello che è stato detto in merito ai compiti dei mariti, vi faccio notare due esempi di mariti secondo la volontà di Dio e due che hanno trasgredito il patto matrimoniale.

Uno è Isacco, figlio di Abramo, la discendenza benedetta, dalla quale nacque Gesù. Isacco ha amato tanto sua moglie, ed è stato un marito molto fedele, e sua moglie Rebecca rispettava Isacco.

Genesi 24:67 E Isacco condusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre, la prese, ed ella divenne sua moglie, ed egli l'amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre.

L'altro esempio è Elcana che abbiamo affrontato precedentemente.

Gli esempi di mariti birichini e poco raccomandabili come esempi sono Salomone e Assuero.

Salomone perché amava molte donne e tradiva spesso sua moglie, e di questo peccato ne ha pagato davvero le conseguenze, 1Re 11:1 Il re Salomone, oltre alla figlia del faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite.

Non solo Salomone tradì sua moglie, ma scelse donne che non praticavano la legge di Dio, tanto è vero che cadde nel peccato dell'idolatria; e poi Re Assuero in Ester 1:10-11 Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Meuman, a Bizta, a Carbona, a Bigta, ad Abagta, a Zetar e a Carcas, i sette eunuchi che servivano in presenza del re Assuero,che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per far vedere al popolo e ai nobili la sua bellezza; perché era bella d'aspetto.

Di certo essere ubriachi e sventolare davanti a tutti la bellezza della propria moglie, non è sinonimo di un buon atteggiamento e soprattutto credo, che nessuna donna vorrebbe stare nei panni della regina Vasti. La bellezza della propria donna è un qualcosa da custodire gelosamente, la bellezza di tua moglie è una delle più belle eredità che Dio concede ai mariti e non va beffeggiata e sventolata ai quattro venti, ma va tutelata e valorizzata, come Cristo fa con la sua chiesa.

Mi rivolgo ora alle donne, che staranno pensando che per loro non ci sono poi grandi indicazioni, ma tutt'altro, anche le donne, nonché mogli hanno i loro diritti e i loro doveri

E' scontato che anche per le mogli è valido il suggerimento di Dio, essere fedeli ai propri mariti, essere sottomesse, come spiegato prima, ed è chiaro che devono amare i propri mariti, devono restare con lui per tutta la vita, devono ubbidire, insomma molti dei doveri sono gli stessi che devono rispettare i mariti e sostanzialmente vengono riassunti in Tito 2:3-5 anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre nel bene, per incoraggiare le giovani ad amare i mariti, ad amare i figli,a essere sagge, caste, diligenti nei lavori domestici, buone, sottomesse ai loro mariti, perché la parola di Dio non sia disprezzata.

Ma qualche indicazione è riservata prettamente al gentil sesso, alle mogli, tipo il modo di apparire, di vestirsi, non so dicendo ne sono a favore, che le donne debbano essere totalmente coperte e con i peli alle gambe, Dio ci liberi da queste donne, ma il loro vestire ed apparire deve essere sobrio ed elegante, ma per niente seducente, da attirare l'attenzione di altri uomoni. 1 Timoteo 2:9 Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia: non di trecce e d'oro o di perle o di vesti lussuose.

E' molto importante anche l'approccio che le donne hanno con i propri mariti, e con la gente in genere, la donna nella sua eleganza, necessita di un approccio, dolce, pacifico, e non arrogante, acido e prettamente maschilista, come spesso accade, facendo cadere in basso, la loro preziosa presenza, 1Pietro 3:4-5 ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore. Così infatti si ornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, restando sottomesse ai loro mariti. Dio ama queste donne, le donne che sperano in Dio devono avere uno spirito dolce e pacifico e non acido, condottiero e battagliero, come le nostre nonne.

Una buona moglie deve essere conosciuta da tutti, come donna fedele, che abbia fatto opere buone, cresciuto i figli, ordinato la casa, ospitale, come Paolo dice in 1Timoteo 5:10 quando è conosciuta per le sue opere buone: per aver allevato figli, esercitato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso a ogni opera buona. La donna di Dio, deve avere un comportamento dignitoso ed esemplare e devono essere fedeli in ogni cosa.

Non immaginate voi donne, che onore fate ai vostri mariti, quando vi comportate da virtuose, e che benedizione siete per loro, ma nello stesso modo che disonore date ai vostri mariti ed a chi vi conoscete quando vi comportate da stolte e ribelli. Prov. 14:4 La donna virtuosa è la corona del marito, ma quella che fa vergogna gli è un tarlo nelle ossa.

Una vera donna di Dio, una grande moglie per il marito, sostanzialmente è racchiuso in questo saggio di Salomone in Prov. 31:10-31 Una donna virtuosa chi la troverà? Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle. Il cuore di suo marito confida in lei,ed egli non mancherà mai di provviste. Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani. È simile alle navi dei mercanti:fa venire il suo cibo da lontano. Si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue serve. Posa gli occhi sopra un campo,e l'acquista; con il guadagno delle sue mani pianta una vigna. Si cinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia. Sente che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte. Mette la mano alla rocca, e le sue dita maneggiano il fuso.Tende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso. Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa. Si fa dei tappeti,ha vesti di lino finissimo e di porpora. Suo marito è rispettato alle porte della città,quando si siede tra gli anziani del paese. Fa delle tuniche e le vende e delle cinture che dà al mercante. Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l'avvenire. Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà. Sorveglia l'andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo:«Molte donne si sono comportate da virtuose, ma tu le superi tutte!» La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana;ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata. Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.

Anche per voi mogli, vorrei portarvi a conoscenza di mogli davvero esemplari e di mogli che sono state una tragedia per i loro mariti.

La prima è Abigail moglie di Nabal, nonostante avesse un marito malvagio e rude, i suoi atteggiamenti erano impassibili, e dimostravano sempre rispetto per Dio e per le cose di Dio. 1Samuele 25:3 Quest'uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell'aspetto; ma l'uomo si comportava con durezza e con malvagità; discendeva da Caleb. L'altra donna esemplare era Sara moglie di Abramo, che donna meravigliosa, nonostante Abramo avesse avuto rapporti con la loro serva, pur di avere un bambino Ismaele, in quanto lei sterile, continuava la sua opera e la sua missione di moglie, ubbidendo ad Abramo in ogni cosa. 1Pietro 3:6 come Sara che obbediva ad Abraamo, chiamandolo signore; della quale voi siete diventate figlie facendo il bene senza lasciarvi turbare da nessuna paura.

Di queste mogli e donne, che vi sto per descrivere, non prendere nulla dalla loro testimonianza, perché hanno portato i loro mariti alla rovina, alcuni proprio alla morte. Conosciamo tutti la storia di Giobbe, povero uomo, Giobbè era un uomo integro davanti a Dio, Giobbè è l'esempio di buon padre e di buon marito, e nonostante la sua malattia, delle ulcere, permesse da Dio per metterlo alla prova, lui ogni giorno si prostrava davanti a Dio e cospargeva di sabbia, per chiedere scusa a Dio degli atteggiamenti dei figli, perché erano facili nel fare festini e disonorare Dio e chiedeva scusa per sua moglie, perché non credeva in Dio, ma nonostante questa bella attitudine ed esempio, sua moglie arrivò persino ad augurargli la morte maledicendolo. Giobbe 2:8-10 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? Ma lascia stare Dio, e muori!» Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.

Un altra moglie insensata, fu la moglie di Sansone, sappiamo benissimo anche la sua storia, e la storia della sua forza che risiedeva nei suoi capelli, e questo piccolo particolare non lo sapeva nessuno, ma la moglie di sansone fu ricattata e cercò di tentare suo marito, per sette giorni di fila, con pianti vari, fino a che seppe il suo punto di forza. Ella non fu fedele a suo marito riferì ai suoi rivali il punto debole, che portò sansone e tutti i filistei alla morte. Giudici 14:15-17 Il settimo giorno dissero alla moglie di Sansone: «Tenta tuo marito affinché ci spieghi l'enigma; se no, daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. E che? ci avete invitati per spogliarci?»La moglie di Sansone si mise a piangere presso di lui e a dirgli: «Tu non hai per me che dell'odio e non mi ami; hai proposto un enigma ai figli del mio popolo, e non me l'hai spiegato!» Egli a lei: «Ecco, non l'ho spiegato né a mio padre né a mia madre e lo spiegherei a te?» Lei pianse presso di lui, per i sette giorni che durava il convito; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava; e lei spiegò l'enigma ai figli del suo popolo.

Ora dopo questo intenso seminario, credo che si comprendano bene i motivi per cui i matrimoni falliscono, o sono troppo pesanti da gestire; in virtù di questo studio si giunge ad una semplice conclusione e non per trovare un capro espiatorio, perché la causa del fallimento di un matrimonio è del 50% a testa ed entrambi i coniugi hanno fallito nella loro missione ed hanno rotto un patto sacro con Dio. Che tu sia donna o che tu sia uomo, moglie o marito, sii fedele nella tua mansione e nella tua missione sempre, anche quando ti accorgi che dall'altra parte manca la fedeltà, chiedi a Dio la forza, hai con te l'altro capo della corda, ricordatelo, e vedrai che quello che Dio ha unito nessuno potrà separarlo, di certo Dio darà la ricompensa al fedele e il giudizio allo stolto/a.

Ma sforzatevi entrambi di essere fedeli nel vostro singolo compito, cosi un giorno i vostri figli, potranno dire e vissero felici e contenti.

Di: NicoDemo

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